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Nuova politica anti-corruzione

Il governo ha fissato un termine di 60 giorni per il Dipartimento delle Dogane entro il quale eliminare ogni forma di corruzione.

30-11-2013

Nuova politica anti-corruzione

Il governo ha fissato un termine di 60 giorni per il Dipartimento delle Dogane entro il quale eliminare ogni forma di corruzione; questa, nella sostanza, è stata la dichiarazione, fatta nel mese di Novembre, del portavoce del Consiglio dei Ministri.                                              A quanto pare, infatti, il governo ha preparato il bilancio nazionale 2014 in un incontro, alla fine del mese di Ottobre, dove si è discusso anche delle riforme nel Dipartimento Generale delle Dogane e delle Accise al fine di garantire una maggiore trasparenza ed affidabilità delle entrate nazionali.                                                                                                    I miglioramenti sono peraltro già iniziati con l'adesione dei funzionari doganali benchè i dettagli del programma di riforme preparato dal Ministry of Economy and Finance siano rimasti segreti.                                                                                                              A seguito di vibranti proteste da parte di traders cinesi, ora gli importatori sono chiamati a pagare i dazi doganali stabiliti per legge piuttosto che corrompere i funzionari doganali.  Pare quindi essersi ormai diffusa a livello governativo l'idea che la corruzione nel settore fiscale e doganale sia un problema che debba essere affrontato con determinazione vista l'enorme massa di denaro persa, in entrambi i settori, a causa di questo diffuso malcostume.                                                                                                       Secondo il presidente della società di esportazione di riso Amru Rice Cambodia, i pagamenti non “ufficiali” per esportare il prodotto sono ancora un problema che ostacola il potenziale di esportazione della Cambogia; dover, infatti, pagare funzionari doganali e del Camcontrol non fa che innalzare sensibilmente i costi di produzione rendendo pertanto sempre più ardua la competizione della Cambogia con altri produttori internazionali.
Secondo i dati del Ministero del Commercio, le esportazioni totali di prodotti cambogiani nei primi 9 mesi del 2013 hanno raggiunto un valore di US$5,2 miliardi, un incremento del 26% rispetto ai US$4,1 miliardi nello stesso periodo dello scorso anno.                                     In termini di importazioni, il Paese ha speso circa US$6,8 miliardi nel corso dei primi 9 mesi del 2013 con un incremento del 13% rispetto ai US$6 miliardi nello stesso periodo dello scorso anno.