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Il Governo assiste i lavoratori in fuga dalla Thailandia

Almeno 9 lavoratori cambogiani sarebbero stati uccisi durante le incursioni dalla giunta militare della Thailandia.

14-07-2014

Il Governo assiste i lavoratori in fuga dalla Thailandia

A fronte di una stima di circa 10.000 lavoratori migranti che avrebbero varcato in un paio di giorni, a fine Giugno, il confine provenienti dalla Tailandia, il Primo Ministro Hun Sen ha ordinato che 150 camion militari li riportassero alle loro province di origine.

Un gruppo per i diritti, nel frattempo, ha riferito che almeno 9 lavoratori cambogiani sarebbero stati uccisi durante le incursioni dalla giunta militare della Thailandia, che questa settimana ha iniziato a deportare in massa i lavoratori clandestini costringendoli in camion cellulari fino al confine.

Ngor Mengchruon, governatore della città di Poipet, ha detto che le autorità cambogiane sono sopraffatte dal numero di lavoratori migranti che arrivano nel Paese.
"Le nostre forze sono pronte ad aiutare i nostri lavoratori migranti ma oggi troppi sono stati deportati attraverso il valico di frontiera internazionale di Poipet ma ora il Primo Ministro Hun Sen ha ordinato 150 camion militari da inviare per aiutare i nostri lavoratori migranti" ha dichiarato il governatore.
Mr.Mengchruon stima che siano stati almeno 10.000 i lavoratori a ritornare in Cambogia in una sola giornata ed il governo provinciale ha fornito 20 autobus per aiutare i lavoratori di ritorno oltre ad aver distribuito loro cibo ed acqua.

Adhoc, un gruppo di diritti, ritiene che almeno 9 migranti siano stati uccisi dai soldati thailandesi e che un decimo lavoratore sia stato percosso.
In una dichiarazione, sempre Adhoc ha riportato i racconti dei rimpatriati che hanno riferito di incursioni violente nelle abitazioni dove i clandestini erano sospettati di risiedere e della distruzione dei documenti che autorizzavano i  cambogiani a lavorare legalmente in Thailandia.
Soum Chankea, coordinatore provinciale per Adhoc a Banteay Meanchey, ha detto di aver parlato con i rimpatriati che avevano dichiarato di essere stati vittime di colpi di armi da fuoco oltre che testimoni di omicidi.
In un caso, ha continuato, 2 uomini sono stati uccisi dopo che avevano cercato di riprendere i permessi di lavoro che i soldati thailandesi avevano cominciato a strappare.

Secondo i funzionari del valico di frontiera, il 10 Giugno più di 6.500 lavoratori migranti sono passati attraverso Poipet e quasi 7.700 vi sono giunti il giorno seguente.

Oltre 600 lavoratori cambogiani hanno valicato il checkpoint internazionale di O'Smach nella provincia Oddar Meanchey ed anche in questa occasione i funzionari provinciali e la Croce Rossa cambogiana hanno dovuto intervenire per trasportare i lavoratori a casa.

Attraverso il checkpoint internazionale di Prum, nella provincia di Pailin, sono transitati in un solo giorno almeno 772 lavoratori cambogiani, il triplo rispetto al giorno precedente.

Altri 760 migranti sono arrivati al checkpoint internazionale di Phnom Dey, nella provincia di Battambang, portando il totale di 3 giorni a più di 3.000, secondo il colonnello Chhun Lon, capo dell'ufficio di collegamento confine.

An Bunhak, presidente della Top Manpower ed ex capo della Association of Cambodian Recruitment Agencies, ha criticato quanto avvenuto in Thailandia dicendo che i fatti erano avvenuti senza preavviso e lasciato il governo privo di tempo di prepararsi.