Per qualsiasi informazione e contatto telefonico:
00 855 0979980896 (in lingua italiana) 

Pensionati stranieri verso i Paesi asiatici

Il numero degli stranieri in pensione trasferitisi all'estero è ormai altissimo.

07-12-2013

Pensionati stranieri verso i Paesi asiatici


Il numero degli stranieri in pensione trasferitisi all'estero è ormai altissimo e, per quanto concerne questa parte del mondo, è da sottolineare che sono sparsi in tutta l'Asia e provengono dai più svariati ambienti socioeconomici.

Vivono stabilmente a Chiang Mai e Phuket in Thailandia, nelle Filippine, Malesia e Bali in Indonesia ma anche in Cambogia, Vietnam ed addirittura in Cina. Sono soprattutto australiani, europei e nord americani in fuga non solo da inverni freddi ma anche dalla prospettiva di trascorrere gli anni del tramonto in una casa di cura.

Anche se si tratta, in definitiva, di numeri contenuti sono una minoranza crescente in un'area del mondo dove il pensionamento, dal Giappone all'India, è diventato un grande business. Anche in Asia, naturalmente, con la crescita del benessere è cresciuta anche la sua popolazione anziana; la Asian Development Bank (ADB) ha stimato che la popolazione anziana in Asia raggiungerà i 922,7 milioni entro la metà di questo secolo.

Le Nazioni Unite stimano che in India il numero delle persone di età superiore ai 60 anni salirà dall'attuale livello di circa l'8% ad oltre il 18 % entro il 2050; nel sud - est asiatico il numero passerà dall'8% al 22% ed in Cina dal 12% ad oltre il 33%.

Sempre secondo l'ADB, l'Asia è sulla buona strada per diventare la regione più vecchia del mondo nel giro di pochi decenni e questo non mancherà di creare enormi problemi visto che le politiche ed i sistemi di governo in Asia non sono affatto pronti per questo grande cambiamento demografico.

Secondo previsioni accurate, entro il 2017 l'India avrà più di 118 milioni di over 60, il Giappone 30 milioni, la Cina 217 milioni e l'Indonesia 24 milioni.

Le attività economiche legate al fenomeno dell'invecchiamento sono numerose ed estremamente variegate: si va dalla costruzione di villaggi per anziani per stranieri o locali alle cure mediche sino alle aziende specializzate in vacanze per anziani; tutto ciò per un valore di oltre US$3 trilioni in Asia entro il 2017.

A fronte di un tale vorticoso giro di affari, sono numerosi i Paesi che si sono attrezzati per richiamare questa fascia di età; la Malaysia, ad esempio, incoraggia attivamente i pensionati stranieri con uno specifico programma di sviluppo del governo legato al settore del turismo medico, in crescita in tutto il sud - est asiatico. Con il progetto denominato "Malaysia My Second Home" (MM2H), i visti rilasciati per questo scopo sono validi 10 anni a condizione che i pensionati possano soddisfare fissare specifici requisiti finanziari quali un deposito fisso di almeno US$ 47.500 in un conto di deposito malese o beneficiare di una pensione mensile di US$3.160.

La Thailandia offre un accordo simile mentre Singapore si rivolge attivamente ad una fascia economicamente alta.

Nelle Filippine circa 160.000 stranieri hanno ottenuto speciali visti in qualità di pensionati residenti; si tratta di visti validi non solo per coloro che rientrano nella categoria dei pensionati  investitori ma anche di quelli coniugati con i locali. Pur mancando dati precisi, le prime nazionalità presenti nelle Filippine con questa particolare configurazione sono cinesi, sud coreani e giapponesi. La permanenza nel Paese è consentita fintanto che possono pagare una garanzia di US$5.000 ed avere una pensione mensile di almeno US$1.500.

Un recente rapporto del Bali Advertiser, una pubblicazione finalizzata alla comunità di espatriati, ha detto che la meta turistica indonesiana popolare era diventato un "hot spot" per pensionati alla ricerca di una migliore qualità della vita a un tasso molto più conveniente che nei loro paesi d'origine. Secondo quanto emerge nella relazione, una crescente colonia di pensionati sono ora in grado di chiamare "casa" Bali grazie ad un visto di pensionamento a disposizione per gli occidentali, di età superiore ai 55 anni, che può essere ottenuto in base ad alcune tipologie finanziarie; il visto di un anno, ad esempio, che costa US$1.000, può essere prorogato periodicamente fino a quando ne siano trascorsi cinque, momento in cui possono richiedere un permesso di soggiorno permanente.

Un importante elemento di valutazione per i pensionati, ma non solo, che si ricollocano all'estero è quello relativo alle cure mediche; a questo proposito è importante sottolineare che lo standard e la qualità dell'assistenza sanitaria nella regione stanno diventando sempre più sofisticati ed affidabili.

I servizi medici, infatti, sono migliorati enormemente negli ultimi anni con circa 27 ospedali gratificati di accreditamento da parte della Joint Commission International, un'organizzazione riconosciuta a livello internazionale che monitora la qualità dei servizi sanitari. Cambogia , Laos e Myanmar sono ancora in una fase iniziale di sviluppo mentre Indonesia, Vietnam e Filippine forniscono servizi sanitari di base alle loro popolazioni; Malaysia e Thailandia sono ad uno stadio di sviluppo più avanzato ed ora si stanno concentrando sulla fornitura di assistenza medica di alta qualità.

Il mercato più avanzato è, ovviamente, Singapore  che promuove contributi privati al finanziamento della sanità.

La rivista Forbes, nella sua lista annuale di Best Countries to Retire 2013, assegna alla Malaysia la 3° posizione a livello globale ed alla Thailandia il 9° posto. Come ribadito più volte, l'assistenza sanitaria è una delle maggiori preoccupazioni per i pensionati e Forbes ha sottolineato che la forte reputazione della Malaysia per quanto concerne il turismo medico è un vantaggio aggiunto. L'incidenza della spesa pare tutto sommato ragionevole visto che è possibile contare su ottime cure disponibili a meno della metà di quanto si pagherebbe negli USA; non a caso la Malaysia è una delle destinazioni favorite per  pensionati provenienti dal nord America.